Istinto.

Le gocce di pioggia sbattono ininterrottamente sulla finestra della mia stanza,come un ospite indesiderato che tenta di entrare a tutti i costi.
Questo rumore mi innervosiva ma allo stesso tempo mi faceva riflettere,lasciandomi però una sensazione di pace,tenendomi in bilico tra amore e odio.
Per dare una smossa mi accesi una sigaretta,sospirando tra una tirata e l'altra,volgendo anche lo sguardo al panorama.Il tempo era nuvoloso,ma non completamente:in certe zone era possibile vedere delle macchie azzurre,come un cenno di speranza in questo mondo buio che ci circonda di questi tempi.
Avvicinai le mie mani al naso.Puzzavano ancora.Di sangue.
Era da molto tempo che le mie mani puzzavano di sangue.Da molto tempo mietevo vittime.
Mai avevo sentito la mia Magnum così pesante.Che si fosse appensantita dai sensi di colpa?
Quel momento non era propizio nei minuti che passavano.
Colpi duri arrivavano alla porta d'ingresso e diverse urla ed imprecazioni venivano udite dalle mie orecchie.
Sarei dovuto essere spaventato?Cristo santo,chiunque lo sarebbe.Un qualsiasi uomo normale lo sarebbe.
Ma io non ero un uomo normale.
Ero un povero pazzo,senza nulla da perdere,che guardava dalla finestra del suo appartamento,fumando una sigaretta ed agitando la pistola per aria.
Penso che sarei morto da un momento all'altro.
Un forte boato accompagnò il volo della porta,fatta a pezzi con un colpo di fucile,e cinque persone armate fecero irruzione agitando armi per casa,spaccando i mobili a pedate ed urlando il mio nome.Odio quando mi rompono le cose,tanto alla fine non le ripagano mai.
-Hammer,dove cazzo sei?-
-Si!Dove sei?Vieni fuori che ti facciamo il culo.-
Questa storia si rifà ai molti film che ho visto in TV:uno fa qualcosa di male,gli altri lo cercano e lo ammazzano,poi gli amici dell'ammazzato si incazzano e vanno ad ammazzare gli assassini.
E' tutto un circolo vizioso.Si potrà mai rompere?
Da sempre quando mi trovo alle strette,sempre quel maledetto ricordo mi rimembra nella mente.
Quei due occhi infantili che mi fissavano.Mi gelarono.Quel bambino si vide in faccia l'assassino dei suoi genitori,proprio nel momento che impiantai quei due colpi nelle fronti dei rispettivi "mamma" e "papà".
Ricordo ancora quando si avvicinò ed incominciò ad agitare i loro corpi esamini,che oramai erano divenuti solo ammassi di carne inutile.
-Mamma?Papà?Perchè non vi svegliate?-
Quella volta il mio istinto mi costrinse ad infierire.Impiantai una pallottola nel cranio del bambino,che si sdraio sui genitori,mettendosi così a dormire.Per sempre.
...Perchè non vi svegliate?
Il volare di quella frase nella mia mente mi portava sempre una forte emicrania e devo dire che nella situazione in cui mi trovavo in quel momento,non era di aiuto.
Gli spari venivano da tutte le parti,alla ricerca del posto dove mi ero nascosto.
Idioti.
Sono sempre rimasto nel mio studio.
Non dovevano essere dei sicari professionisti.
Tutto giocherà a mio favore.Bastava solo aspettare.
Aspettare.
Quando la porta del mio studio venne aperta il momento di aspettare era finito.
3 individui di colore entrarono con noncuranza puntando le armi da tutte le parti alla ricerca del loro bersaglio e senza curarsi di chi ci fosse.
Errore.
Una pioggia solida,che non aveva niente a che fare con quella all'esterno,li colpì in pieno,gettandoli contro il muro,che passò dal bianco panna a yogurt con le amarene.
Gli occhi si erano soffermati a fissare la loro preda,divenuta predatore.Un predatore munito di mitra.
Da ragazzino non avrei mai pensato che sarei finito così.Un vile assassino che gode ad avere cadaveri da spostare per casa.
Incominciai a farmi un giro della casa per vedere poi la condizione pietosa in cui me l'avevano lasciata:mobili rotti,pavimento graffiato e finestre distrutte.
Tra le macerie udii un lamento che proveniva dalla poltrona.Buttai il mitra e presi la Magnum,colpo in canna.
La puntai davanti a un ragazzo.Stava accovacciato in un piccolo angolino a tremare,tenendosi stretto un Kalashnikov e fissandomi senza sosta,con le lacrime agli occhi.
Ovviamente ce lo avevamo buttato a forza.Avrà avuto 15 anni.
La pietà mi stava spingendo a posare l'arma,ma il mio istinto di sopravvivenza lentamente premeva il grilletto.
Uccidilo...
Ma è solo un ragazzino...
E che mi frega...Uccidilo...
No...
Premi il grilletto...Premilo!Premilo!
Io non...
Premilo!
La Magnum emise uno scoppio improvviso.
Il ragazzo si accasciò in un bagno di sangue e lacrime.
Il mio istinto mi aveva battuto.Di nuovo.

povero uomo.....

grazie per i tuoi racconti dela buona notte :D , mi piacciono! :yeah:

Ma alle elementari non ti hanno insegnato che quando racconti qualcosa devi usare sempre lo stesso tempo?
Deciditi, o presente o passato.

Puasson ha scritto:

Ma alle elementari non ti hanno insegnato che quando racconti qualcosa devi usare sempre lo stesso tempo?
Deciditi, o presente o passato.

Ci sono modi più educati per dire le cose...

Puasson ha scritto:

Ma alle elementari non ti hanno insegnato che quando racconti qualcosa devi usare sempre lo stesso tempo?
Deciditi, o presente o passato.

Oni non si tocca!!!!!!! u.u





:sboom:

**Suspiria** ha scritto:

Puasson ha scritto:

Ma alle elementari non ti hanno insegnato che quando racconti qualcosa devi usare sempre lo stesso tempo?
Deciditi, o presente o passato.

Oni non si tocca!!!!!!! u.u





:sboom:

:mmm:

Lo Zio Gelli ha scritto:

:mmm:

Oni è bravo non si tocca....... u.u bacio per Oni :kissolo: e bacio per lo zio :kissolo:

Mamma mia che mosceria. Uno cerca di far partire un bel flame e tutto si spegne così.

Puasson ha scritto:

Mamma mia che mosceria. Uno cerca di far partire un bel flame e tutto si spegne così.

Peccato.... :ciao:

Cavolo, è l' admin, l' ho visto solo ora :o

Puasson ha scritto:

Cavolo, è l' admin, l' ho visto solo ora :o

Già ti è andata male....

Puasson ha scritto:

Cavolo, è l' admin, l' ho visto solo ora :o

:wtf: :wtf: :wtf: :wtf: :wtf: :wtf:

Puasson ha scritto:

Cavolo, è l' admin, l' ho visto solo ora :o

*patpat