Giorgio Spasma aprì la porta della stanza,investito da una aria gelata e dall'odore di disiffettante,tipica degli obitori.
Cominciò a girarsi intorno,guardando l'aria lugubre di metallo dei congelatori e il bianco sobrio delle pareti,tirando un sospiro di noia,pensando alla routine a cui era oramai prigioniero.
Si era laureato in Chirurgia col massimo dei voti all'università e si era ritrovato a fare cosa?Il medico legale all'obitorio.Questi erano i pensieri che circolavano tutte le sere nella mente di Giorgio,che intanto prese il registratore e si avvicinava ad uno degli scomparti del congelatore.
-Giorno 24/9/2004,ore 23.45,inizia l'autopsia a Mirko Gelli.Probabilità:ucciso con due colpi alla testa.Si svolgerà autopsia completa.-
Giorgio aprì uno degli sportelli e un fumo di aria gelida uscì in piena libertà,disperdendosi per la stanza.Tirò fuori un cadavere rigido come una statua.Aveva gli occhi aperti,con le comuni pupille riggirate,lasciando un occhio bianco come la neve,che fissava il soffitto.
Trasportò il cadavere fino al tavolo operatorio e da un cassetto tirò fuori tutti gli arnesi utili.
La luce della lampada investiva in pieno il corpo morto,sembrando un apparizione divina in mezzo all'oscurità che ricopriva la stanza.Giorgio si mise i guanti e smanettava gli attrezzi mettendoli in ordine.Ad un tratto un rumore metallico lancinante fece sobbalzare il medico che si girò immediatamente:un braccio del cadavere era caduto dal tavolo e aveva colpito un paio di bisturi che erano così caduti a terra,mentre quest'ultimo penzolava avanti e indietro,come un vecchio orologio.
-Brutta testa di cazzo.-
Giorgio rimise dritto il braccio e raccolse i bisturi,per poi guardare in faccia il cadavere con aria abbastanza schifata.
-Ma si sa che questo è morto per quei due fori in testa.Ma no.Bisogna fare questa stupida autopsia.-
Giorgio cominciò a sospirare dalla noia e prese un bisturi puntandolo sul petto del cadavere,canticchiando un motivetto colorito.
-Apriamo questo bel salmone...Ma che cazzo?-
Una delle mani del cadavere strinse fortemente il braccio che teneva il bisturi e la agitò,facendo cadere l'oggetto a terra.
Giorgio guardò rabbrividendo la testa di quel morto vivente,che intanto si alzava,mentre le pupille gradualmente si riabbassavano,mostrando un colore rosso fuoco che fissava il medico con rabbia,digrignando i denti.
Si alzò di scatto e con un niente sollevò l'uomo e lo sbattè sul tavolo,mentre quest'ultimo si dimenava in maniera non indifferente,urlando come un ossesso.
-Cosa vuoi?Cosa vuoi?-
La lurida carogna rideva e sbavava allo stesso tempo sussurando una continua nenia.
-Il...Chiosco...è...Aperto...-
Fu allora che egli prese in mano uno dei bisturi con la mano,puntandolo verso l'alto,e come un tuono,lo fece cadere perpendicolare sul collo di Giorgio che esplose con un forte urlo di dolore.La carogna lo fece andare avanti e indietro,come un leva,mentre una fontana di sangue bagnava tutto attorno.
Infine,alla fine di quella macabra azione,conficcò il bisturi nella fronte del malcapitato,rimasto con gli occhi spalancati dal terrore.
Mirko Gelli lo incominciò a spogliare,per poi mettersi i suoi vestiti sporchi di sangue,lasciando un corpo nudo su quel tavolo metallico color rosso sangue.
Incominciò a fissare con interesse quel corpo nudo,leccandosile labbra,come nei cartoni animati un lupo famelico farebbe alla vista di una pecora.
Prese un altro bisturi ed aprì dal petto fino al pube,strappando la pelle come un bambino che scarta il suo regalo di Natale.
E lì tirò fuori il suo regalo:Prese lo stomaco di Giorgio ed incominciò a morderlo,facendo uscire tutta la poltiglia che si univa al sangue grondante,rimanendone però schifato e risputando tutto sulla faccia della carogna.
Si girò verso la porta e andò via,incominciando a sussurrare un insieme di parole senza senso.
Chiosco...Lampredotto...Eikichi...Morte